Società Ippica Franciacorta

Equitazione, uno sport per la salute

Cavalcare fra boschi e campagne, in mezzo al verde e lontani dallo smog cittadino è un piacere per molte persone. Oggi l’equitazione è uno sport in grande ascesa, che favorisce il contatto con la natura e permette di stabilire un rapporto benefico e distensivo con il cavallo, un animale mansueto e facile da farsi amico. Ma, prima di cominciare seriamente a dedicarsi a questo sport, è obbligatorio valutare con onestà le proprie condizioni generali di salute e affidarsi ad un istruttore competente presso uno dei numerosi centri ippici attrezzati che si trovano in tutta Italia. L’equitazione è perciò uno sport a tutti gli effetti, se praticato con impegno e continuità. I benefici per la salute sono molteplici. Vediamo quali.

Forte potenziamento muscolare
“Andare a cavallo comporta l’impegno di diversi gruppi muscolari – spiega il dottor Lorenzo Panella, specialista in Riabilitazione e Recupero funzionale – In particolare, sono interessati gli addominali, i dorsali e i lombo-sacrali. Questi si contraggono seguendo il ritmo dell’andatura del cavallo, migliorando col tempo il tono e l’elasticità. Ma risultano coinvolti anche i muscoli del pube, dei glutei e quelli della gamba che, sollecitati, si potenziano e acquisiscono resistenza maggiore. Inoltre, traggono giovamento non trascurabile anche i muscoli delle braccia, come gli scapolo-omerali, i bicipiti e i tricipiti, e del collo”.

Aiuta l’apparato cardiovascolare
“L’equitazione può essere praticata a tutte le età, con riflessi molto positivi sulla salute, proprio perché anche il cuore e i vasi sanguigni ne traggono giovamento – aggiunge il dottor Giuseppe Capua, del servizio di Medicina dello Sport dell’Ospedale San Camillo di Roma – I battiti del cuore aumentano, infatti, in stretto rapporto con la velocità del cavallo, richiedendo di conseguenza un maggior impegno fisico a chi cavalca. Migliora anche il sistema di pompaggio del sangue dal cuore nei vasi principali e a cascata anche sui capillari in tutto il corpo. Andare a cavallo regolarmente contribuisce, inoltre, a tenere sotto controllo la pressione arteriosa e a migliorare la ventilazione polmonare”.

Esatta percezione del corpo nello spazio
Ma non è finita qui. Andare a cavallo con regolarità influisce positivamente sugli organi dell’equilibrio (le cellule ciliate del Corti, all’interno dell’orecchio medio), che ricevono stimoli continui seguendo gli spostamenti in avanti o laterali, dovuti alle variazioni di equilibrio del cavallo, secondo le diverse andature. “Anche l’assestamento e il mantenimento di un equilibrio corretto sulla sella rispetto al cavallo – spiega ancora Capua – comportano un forte miglioramento di tutte le sensibilità: visiva, oculare, acustica, tattile, olfattiva. Cavalcare dà l’esatta percezione del proprio corpo in relazione allo spazio e all’ambiente”.

Altri effetti benefici dell’equitazione
“Inoltre, consente una maggiore consapevolezza di se stessi – precisa il dottor Capua – con effetti fisici e psicologici notevoli. Andare a cavallo stimola l’attenzione, la concentrazione, la capacità di orientamento, l’interesse, la memoria, il velocizzarsi dei riflessi, l’agilità, la destrezza e l’equilibrio. E’ anche uno sport molto educativo per i giovani ed è particolarmente indicato per le persone ansiose o sotto stress”.

Buone chance per dimagrire
Una passeggiata equestre a buona andatura di medio galoppo serve a mantenersi in forma, a dimagrire e a bruciare calorie. L’equitazione comporta secondo studi recenti un consumo calorico variabile secondo il tipo d’andatura del cavallo: se è al passo (andatura tranquilla) si “bruciano” a 2,8 calorie all’ora per chilogrammo di peso corporeo del cavaliere; se è al “trotto”, 4 calorie; al galoppo si raggiungono le 6,3 calorie all’ora per chilogrammo di peso.

Rivolgersi ad un bravo istruttore
“Per non incorrere in infortuni o incidenti facilmente evitabili – è il consiglio del dottor Capua – occorre prestare molta attenzione alle indicazioni dell’istruttore e non fare di testa propria. Serve anche una buona preparazione atletica di base, una capacità muscolare adeguata per cavalcare senza problemi e per poter “guidare” con fermezza il cavallo per mezzo delle redini. Una visita medica generale e completa in un centro specialistico di medicina dello sport è utile per verificare le capacità del cuore e per monitorare i valori di routine del sangue e delle urine. L’età adatta per cominciare a cavalcare è dai 6 ai 10 anni”.

Cos’è l’ippoterapia
Si tratta di cure che interessano diverse specialità della medicina e consentono all’individuo di partecipare attivamente alla fase di recupero da una particolare malattia o alla riabilitazione vera e propria grazie al rapporto di fiducia, amicizia e rispetto reciproco che si stabilisce con il cavallo, animale molto intelligente. Ciò accade per esempio nel disabile, che interagisce con l’animale riuscendo a sentirsi protagonista. Grazie alle diverse andature del cavallo (che influiscono sul baricentro del cavaliere, con continui spostamenti e ondeggiamenti) è possibile infatti agire sulle difficoltà neuromotorie del malato facilitando la regolazione del tono muscolare, dell’equilibrio e della coordinazione, ottenendo un migliore assetto del corpo nelle diverse posizioni dello spazio.

Il cavallo per i disabili
Si applica in persone con problemi fisici e mentali o con disturbi neurologici e muscolari, della comunicazione e del comportamento. Gli effetti positivi sono sia fisici (rilassamento muscolare, migliore controllo della postura, dell’equilibrio, della coordinazione motoria e potenziamento del tono muscolare) sia psichici (maggiore interesse nella socializzazione, aumento dell’autostima e della fiducia in se stessi, capacità di apprendimento più spiccate). L’inserimento in un gruppo di altri “cavalieri” ed il coinvolgimento nel gioco e nell’attività sportiva favoriscono quella dimensione sociale e ricreativa necessaria per lo sviluppo armonico della personalità dell’individuo portatore di handicap. Inoltre, influisce positivamente anche il rapporto con il maneggio e con tutti gli operatori che, al di fuori dei tradizionali canoni sanitari, forniscono un ambiente stimolante e rassicurante.

 

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